L’ARMONIA MUSICALE TRA SCIENZA E ARTE

«Musica est exercitium arithmeticae occultum nescientis se numerare animi» (Leibniz)

La musica è una disciplina scientifica o artistica?  
Nel Medioevo e nel Rinascimento la musica faceva parte insieme ad aritmetica, geometria ed astronomia del “Quadrivium”, le discipline che venivano insegnate nelle scuole, luoghi deputati alla crescita formativa del giovane. La conoscenza e lo studio della musica era considerati fondamentali per l’apprendimento delle altre materie. 

Il celebre matematico e filosofo tedesco Leibniz diceva che: «Musica est exercitium arithmeticae occultum nescientis se numerare animi», ovvero: “La musica è un esercizio occulto dell’aritmetica, nel quale la mente non si rende conto di calcolare” [dalla lettera al matematico tedesco Christian Goldbach del 17 aprile 1712].

Battere il tempo, un, due, tre, quattro è il ritmo della composizione prende vita.
La melodia scivola grazie al susseguirsi delle note, fra loro un legame indissolubile costruito sulle frazioni, rapporti fra numeri.
L’armonia prende vita, è la corretta corrispondenza delle note che si fondono a formare un unico accordo in grado di scuotere i sensi e l’anima.

Le note sono l’unità fondamentale del suono. Esse occupano una posizione precisa sul pentagramma identificata da righe e spazi. Ognuna di esse emette un preciso suono che differisce dal successivo in altezza (frequenza) e durata. La frequenza è dettata da un preciso rapporto numerico tra una nota e la successiva. Dell’esistenza di questo rapporto se ne accorse Pitagora nel V secolo a.C., il matematico Crotonese a cui si deve l’intuizione che è il rapporto tra numeri interi, un numero razionale, a determinare le altezze dei suoni. Utilizzando un monocordo, uno strumento rudimentale simile a una chitarra con una sola corda fatta di nervi di bue, Pitagora notò che se il Do è la nota emessa da una corda pizzicata nella sua interezza, la stessa corda divisa a metà produce un suono più alto, il Do all’ottava superiore (intervallo di ottava); se ridotta ai 3/4 suona un Fa (intervallo di quarta) e ai 2/3 suona un Sol (intervallo di quinta). Proseguendo applicando lo stesso metodo a tutte le note, i Pitagorici costruirono la scala Pitagorica, la progenitrice delle scale musicali. 

Già Johann Sebastian Bach nel XVIII secolo aveva compreso l’importanza di comporre in maniera rigorosa e con una perfezione matematica. Egli è infatti famoso per le architetture complesse delle sue melodie, ricche di innumerevoli variazioni. Google ha realizzato un doodle per celebrare i 334 anni dalla sua nascita il 21 Marzo del 2019. Il primo doodle ad essere realizzando sfruttando l’intelligenza artificiale. Un modello di "machine learning" addestrata a generare polifonie nello stile di Bach. 




La musica è scienza, la più alta espressione della sinergia tra scienza e arte.

I numeri sono ancora una volta i protagonisti. Lo sono della natura tutta che ci circonda - nella perfezione delle forme, nella distribuzione dei petali di un fiore, delle foglie, dei rami di un albero - nella simmetria perfetta del corpo degli esseri viventi, dalla spirale della chiocciola alla complessità del corpo umano. L’ingegno degli architetti non può trovare espressione senza la geometria, il Pi-greco (π) e il Phi (ϕ), i due numeri irrazionali più importanti che governano l’ordine dell’Universo!

 

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