DALLA PRIMA INFANZIA ALL'ETÁ ADULTA AL PASSO DI "MARCIA ALLERGICA"

 

 

La “marcia allergica” è un percorso ad ostacoli che inizia nella prima infanzia con la dermatite atopica e termina nell’età adulta con la rinite allergica, passando attraverso l’asma del bambino e dell’adolescente.


Il termine “atopia” deriva dal greco e sta ad indicare qualcosa di insolito, fuori posto. La dermatite atopica, infatti, è il segno che qualcosa non funziona, o funziona troppo, nei nostri meccanismi di difesa da sostanze estranee (allergeni). 

La dermatite atopica del neonato si presenta come un’infiammazione della pelle o “eczema”. La cute interessata è visibilmente arrossata, rivestita di vescicole o croste, molto pruriginose, simili a quelle del morbillo o della varicella. La sua comparsa è un campanello d’allarme per il verificarsi di allergie future. Infatti, circa il 15% dei bambini che durante i primi due-tre anni hanno sofferto di eczema della cute, hanno maggiore probabilità di sviluppare, nel corso della loro vita, altre forme allergiche. 

Oggi molto più spesso quando si parla di dermatite atopica ci si riferisce alla prima manifestazione di un gruppo di allergie ad essa associate, l’asma e la rinite allergica. 

Un po’ come succede per i cioccolatini, che uno chiama l’altro e non c’è modo di smettere prima che siano finiti, allo stesso modo un’allergia chiama la successiva in un susseguirsi di episodi che rendono difficile la vita al bambino e ai genitori. La sequenza nel tempo dei fenomeni allergici costituisce la marcia allergica. 

Vengono distinti 3 stadi della crescita, ognuno caratterizzato da una specifica forma allergica. 

Decorso della Marcia allergica in relazione all'età. 3 STADI 

LA PRIMA INFANZIA


Solitamente, si osserva la comparsa di dermatite atopica nei primi mesi di vita, entro i due anni di età. L’eczema compare  prima al volto e poi si estende al tronco e agli arti. La gravità delle lesioni è spesso complicata dalla simultanea comparsa di fenomeni allergici, come l’asma, scatenati da altri fattori. Uno di questi è rappresentato dalla polvere domestica. I bambini di quest’età vengono spesso a contatto con peluche o giocattoli di pezza che trattengono la polvere. 

L'ADOLESCENZA

 

Il Dermatophagoides pteronyssinus, il nome scientifico dell’acaro della polvere ne è l’agente responsabile. Ma anche il pelo di cani e gatti. Non dimenticando la dentizione e la conseguente assunzione di cibi solidi in grado di scatenare allergie, come le uova, il latte di mucca e alcuni tipi di pesce. Inoltre, mentre l’allergia al latte o alle uova può migliorare con la crescita, l’allergia ad alimenti come le arachidi e i frutti di mari dura per tutta la vita. 
Segue la fase infantile senza interruzione di continuità dai due anni alla pubertà. Durante l’adolescenza l’asma tende a scomparire o diventa meno frequente. Tuttavia, dopo alcuni anni i sintomi respiratori e cutanei possono presentarsi nuovamente in alcuni pazienti. 

L'ETA' ADULTA  


La fase adulta inizia con la pubertà e di solito prosegue nell’età adulta. Prevalgono le manifestazioni respiratorie con episodi asmatici e riniti causate da sensibilizzazione da pollini di alberi o piante erbacee mentre le manifestazioni cutanee tendono a diminuire. 

Negli ultimi decenni i fenomeni allergici hanno registrato un brusco incremento. In particolare, la dermatite atopica del neonato è diventata più frequente nelle aree urbane rispetto a quelle rurali, in famiglie con pochi figli e benestanti. 

Gli allergologi hanno individuato alcuni fattori responsabili della comparsa di questa e di altre forme allergiche e che in alcuni casi rendono difficili anche le cure. La precoce esposizione ad agenti inquinanti come smog e polveri sottili, tipici delle aree urbane sviluppate, l’uso eccessivo di saponi e detergenti per la cura e la pulizia del bambino e degli indumenti, l’uso di capi d’abbigliamento in lana o materiali sintetici, l’eccessivo riscaldamento delle abitazioni, la diffusa abitudine a non cambiare spesso l’aria negli ambienti chiusi o a non sbattere materassi e tappeti, la consuetudine a circondarsi di troppi oggetti e a riempire le stanze dei bambini con peluche e giochi che raccolgono polvere, sono solo alcuni esempi di come ambienti malsani e cattive abitudini possano scatenare fenomeni allergici, soprattutto nei più piccoli che, ancora non hanno un efficiente sistema di difesa. 

D’altro canto, bisogna tenere presente che i figli di genitori allergici hanno una probabilità del 50% di sviluppare una dermatite atopica, a conferma del ruolo dei geni nella sua comparsa. Questa percentuale scende al 30% in presenza di un solo genitore con allergia. 

La diagnosi viene effettuata dall’osservazione delle lesioni da parte del pediatra che hanno una distribuzione e una morfologia tipiche a seconda dell’età. La conferma della diagnosi si ha effettuando i test diagnostici cutanei specifici (prick test e patch test). Quando l’età del piccolo paziente non lo consente si ricorre al dosaggio delle immunoglobuline specifiche (IgE) nel sangue. La dermatite atopica può presentarsi in forma lieve con un numero limitato di lesioni o evolvere verso una forma severa con lesioni generalizzate e spesso soggette ad infezioni batteriche. 

Prevenire o curare? 

La prevenzione, innanzitutto, da cominciare subito fin dall’infanzia evitando quanto più possibile il contatto con sostanze potenzialmente allergizzanti. È sempre consigliato l’allattamento al seno. Il latte materno è infatti ricco di anticorpi (proteine speciali) che potenziano il sistema di difesa ancora immaturo del lattante. In presenza di episodi ricorrenti di raffreddore o asma si può ricorrere alla terapia preventiva con immunostimolanti, preparati che agiscono stimolando i meccanismi di difesa del bambino. Il trattamento delle lesioni prevede l’applicazione sulla pelle di pomate a base di cortisonici che riducono l’infiammazione e di antibiotici in presenza di infezioni batteriche secondarie. L’asma invece può essere migliorata da spray o aerosol contenenti vasodilatatori che aumentando il diametro dei bronchi facilitano la respirazione e cortisonici. 


Fonti:

1Atopic dermatitis and the atopic march. Jonathan M. Spergel, MD, PhD, and Amy S. Paller MD. J Allergy Clin Immunol 2003;112:S118-27. 

2)  Childhood atopic eczema. Ross St C Barnetson, Maureen Rogers. BMJ 2002;324:1376–9.



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